RAPEX: rapporto annuale 2016

Il Rapex (European Rapid Alert System for non-food consumer products)  è il sistema europeo di allarme rapido che consente lo scambio di informazioni tra 31 paesi europei e la Commissione europea sui prodotti non alimentari che presentano un grave rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori.

Come ogni anno è stata pubblicata una relazione che fornisce una panoramica del sistema di allarme rapido in termini di notifica di rischi e reazioni da parte dei paesi partecipanti.

Nel 2016 sono state presentate 2044 notifiche e 3824 reazioni. I “giocattoli” sono la categoria di prodotto maggiormente notificata, a seguire i “veicoli a motore” e in terza posizione passa la categoria “articoli tessili e abbigliamento”. Un miglioramento per il settore tessile rispetto al 2015,  in quanto le notifiche erano circa un centinaio in più.

Il Rapex (sistema comunitario di informazione rapida sui prodotti non alimentari) è uno strumento essenziale per proteggere i consumatori europei dai prodotti pericolosi.

Istituito nel 2004, disciplina la maggior parte dei beni di consumo, tranne alimenti e mangimi, prodotti farmaceutici e dispositivi medici, per i quali esistono altri sistemi di allarme specifici; dal 2010 si applica anche ai prodotti di uso professionale e a prodotti che presentano rischi diversi da quelli di salute e sicurezza( per esempio rischi per l’ambiente)

Con questo strumento la Commissione Europea facilita la condivisione tempestiva tra gli Stati membri delle informazioni sui prodotti pericolosi circolanti sul mercato europeo, al fine di prevenirne l’acquisto da parte dei consumatori.

Quando si accerta la pericolosità di un prodotto tutte le informazioni che lo riguardano (marca, fotografie, importatore, distributore) e i provvedimenti adottati dalle autorità competenti vengono trasmesse alla Commissione Europea, tramite il punto di contatto nazionale, utilizzando una scheda di notifica standardizzata (più informazioni sul prodotto si riescono a raccogliere, più facile sarà la sua tracciabilità nel mercato e più efficace sarà la reazione alla notifica).

Quando la nuova notifica  pervenuta al sistema arriva  alla Commissione, se validata, viene girata ai punti di contatto nazionali.

Si attiva così la ricerca sul territorio: se l’articolo è presente nel proprio paese, si ha la cosiddetta reazione, che comprende  il ritiro del prodotto dalla rete distributiva con il relativo blocco della vendita, gli esami analitici di conferma (sebbene non obbligatori) e l’eventuale segnalazione alla Procura.

Fin dall’entrata in vigore della Direttiva 2001/95/CE  sulla sicurezza generale dei prodotti, nel 2004, la Commissione europea pubblica, con cadenza settimanale, un elenco delle notifiche Rapex accessibile al consumatore. Il report annuale 2016 è disponibile sul sito della Commissione europea ed è basato sui dati disponibili fino al 4 gennaio 2017. Il numero di notifiche totali è stato 2044 e il numero di reazioni degli stati membri è stato di 3824.

Le categorie di prodotto più notificate sono state: i giocattoli, i veicoli a motore, l’abbigliamento, gli apparecchi elettrici, gli articoli per l’infanzia e i cosmetici.

Dal 2012 il numero delle notifiche totali si è stabilizzato poco oltre le 2000 all’anno e i paesi che hanno contribuito maggiormente per l’anno 2016 sono state  la Germania e la Spagna.

Per il settore tessile si è avuto un netto miglioramento rispetto al 2015, passando da 346 a 266 notifiche . La categoria di prodotto “tessile e abbigliamento” passa così dal secondo al terzo posto nella classifica dei prodotti più segnalati. Significativo l’incremento delle segnalazioni effettuate per i “veicoli a motore”.

Un’attenzione particolare è rivolta al mondo dei bambini: la loro sicurezza è una priorità assoluta, lo dimostrano i requisiti molto più restrittivi, ma si deve considerare la particolare vulnerabilità di questo gruppo di “consumatori”: ecco perché la categoria “giocattoli” è sempre in testa all’elenco delle notifiche. Anche nel caso delle segnalazioni della categoria “tessile e abbigliamento” molte sono relative a prodotti destinati ai bambini. È però evidente una graduale diminuzione delle notifiche in questo settore dal 2012: i dati dimostrano che lo sforzo condiviso ha portato ad una crescente consapevolezza dei requisiti di sicurezza per i produttori di indumenti per bambini.

Il rischio più notificato per l’anno 2016 è stato “infortuni”(25%), il rischio chimico è sempre al secondo posto, come nel 2015, ma passa dal 25% nel 2015 al 23% del 2016. Il terzo rischio più notificato resta il “soffocamento”, che passa dal 17% del 2015 al 14% del 2016. All’interno del rischio chimico per gli articoli di abbigliamento possiamo trovare la presenza di diverse sostanze pericolose tra cui si annoverano le ammine aromatiche, gli ftalati, il cromo esavalente e la formaldeide.

Per quanto riguarda invece le reazioni degli stati membri,  il loro numero nel 2016 è stato quasi il doppio delle notifiche: questo a dimostrare che è sempre più forte l’interesse delle autorità nazionali e che il sito del sistema Rapex  è sempre più seguito. C’è da considerare che solitamente le reazioni riguardano principalmente le notifiche che segnalano un grave rischio e che possono essere di tipo “volontario” quando intraprese dagli operatori economici e quelle “obbligatorie” intraprese dalle autorità nazionali.

Per finire il 2016 ha segnato 10 anni di collaborazione con la Cina: il Rapex infatti raccoglie notifiche riguardanti articoli prodotti in tutto il mondo. La Cina rimane il primo paese d’origine per i prodotti pericolosi, ma l’ultimo anno è stato segnato da una riduzione del 9% delle loro notifiche (dal 62% del 2015 al 53% del 2016). Nel corso degli anni le categorie di prodotti notificate provenienti dalla Cina si sono stabilizzate e riguardano prevalentemente giocattoli e tessile/abbigliamento.

 

Per il report annuale 2016 è possibile consultare il sito

https://ec.europa.eu/consumers/consumers_safety/safety_products/rapex/alerts/repository/content/pages/rapex/reports/index_en.html